TAPESTRY: LA TENDENZA DAL GUSTO ANTICO

In principio furono il broccato e il damasco, tessuti preziosi realizzati a telaio, destinati all’abbigliamento di clero (paramenti sacri e abiti sacerdotali), nobili e regnanti che li utilizzavano per creare vesti sontuose o addobbi per i palazzi (tendaggi, poltrone, divani, copriletti, arazzi) e spesso arricchiti da fili in oro e argento per un effetto ancor più “principesco”. L’uso della seta e la complessità della lavorazione hanno sempre influito sul costo altissimo di questo tipo di tessuto che è quindi rimasto a lungo appannaggio solo degli strati più facoltosi della popolazione, almeno fino al 1801, quando Joseph Marie Jacquard, inventò il telaio Jacquard che semplificò molto la tecnica di produzione facendone diminuire il prezzo.

Il tapestry ritornò prepotentemente negli anni ‘70/’80, in particolare nell’ home design: fiori, scene bucoliche e fantasie a rilievo riempirono le nostre case rivestendo divani, poltrone, cuscini e perfino pareti, regalando un sapore caldo e un po’ antico alle nostre case (sapore che oggi ricordiamo con tenerezza e un pizzico di nostalgia).

Attualmente la “tendenza tappezzeria” torna (anzi rimane, dato che è presente da almeno due anni, anche nelle collezioni primavera/estate con capi realizzati in tessuti quasi impalpabili) protagonista sulle passerelle, riaffermando uno stile antico e vintage declinato in forme assolutamente moderne, per un connubio prezioso e davvero interessante.

Non essendo oggettivamente facilissimo da indossare, se non dovessimo sentirci a nostro agio con un total look, così come ci è stato proposto da Gucci o da Mary Katrantzou, possiamo optare per un abito tapestry (Off-White) abbinato con un capospalla in tinta unita dall’impatto più “contenuto”. Al contrario possiamo ravvivare un look un po’ austero con il tocco di una giacca o di un cappotto “tappezzeria” (Saint Laurent) magari impreziositi da venature metalliche. Molto “importanti” gli abiti lunghi che rendono il look di grande impatto, in cui alla sontuosità estetica si contrappone grande leggerezza d’indosso (Albino Teodoro, Silvian Heach, Etro). Bello anche l’abbinamento fra due tendenze, così come ci è stato proposto da Kenzo, che ha realizzato dei jeans tapestry capaci di coniugare la praticità del denim con il tocco romantico di un floreale leggero e quasi sognante. Di gusto invece deliziosamente bon ton gli abiti proposti da Marella e da Alexander McQueen, in cui romantiche rose sembrano fiorire su un fondo nero; perfetti da indossare con un semplice cardigan che mantenga la linearità del look. Tante le versioni drappeggiate che uniscono alla preziosità delle stampe anche la ricchezza di tessuto per un effetto super ricco e fluttuante (Kenzo, Philipp Plein, Zimmermann). Gucci lo interpreta in un mix & match intrigante con un effetto finto casual che fa chic “ma non impegna”, Marras e Pucci invece sembrano voler riproporre tutto lo splendore antico grazie alla luminosità della seta e all’eleganza di fantasie dal gusto squisito.

E per chi non amasse i capi d’abbigliamento in stile tapestry, ma desiderasse comunque sfoggiare un tocco nostalgico e leggermente retrò, gli stilisti ci hanno offerto accessori di ogni tipo; borse, sciarpe, cappelli e persino scarpe dall’allure vintage grazie alle stampe e ai ricami che impreziosiscono sete, velluti e cuoio con un effetto damascato e broccato di grande stile…per sentirci almeno un po’ dame rinascimentali dal fascino malizioso.

Laura Corigliano

Abito lungo Mangano

 

shorts Mangano jacquard

 

Abito in velluto mangano

 

Abito Mangano