PASSIONE PATCHWORK

Voglia di colore e voglia di libertà: le passerelle per l’autunno inverno 2018/2019 esprimono questi bisogni anche attraverso il trend del patchwork, arte povera nata in America negli anni ’60 per recuperare e riparare coperte, stoffe o capi d’abbigliamento consumati e diventata successivamente uno stile accattivante che strizza l’occhio alla Folk Art dei pionieri americani ma che si afferma prepotentemente negli anni ’70 con il movimento hippie (così come ce lo ha riproposto in passerella Christian Dior) e sviluppandosi anche in versione quilted, composto da un top patchwork imbottito e arricchito da "impunture" decorative (Calvin Klein). Il patchwork è sinonimo di fantasia e in qualche modo di “armonia disordinata” grazie all’accostamento volutamente ardito di colori, fantasie (geometriche, floreali, esotiche in un mix & match di assoluto effetto) ma anche tipologie diverse di tessuti (pizzo, velluto e tulle ad esempio). E gli stilisti sulle catwalks si sono sbizzarriti giocando anche con le sovrapposizioni per un risultato assolutamente originale e brioso che riempirà di colore e movimento la stagione autunnale (fra gli altri Missoni, Phillip Lim, Marni, Etro).

Indubbiamente questa tendenza ben si addice a chi ha uno spirito anticonformista e sbarazzino, a chi non si intimorisce di fronte agli azzardi cromatici, a chi non ha paura di dare un’immagine di sé libera e anticonvenzionale, soprattutto nel caso in cui si decida di optare per un total look patchwork. Ma per chi non se la sentisse di sfoggiare un intero outfit, pochi pezzi abbinati con capi più formali possono creare un connubio interessante e più facile da indossare. In questo senso potrebbe essere perfetto combinare un abito patchwork (in versione mini o maxi) e una giacca denim o in velluto o, al contrario, un capospalla fantasia (giacche, cappotti e trench) e un completo in tinta unita sotto, ma anche una gonna o un pantalone patchwork super fantasioso con un maglione a collo alto o un twin set monocolore, magari in abbinamento con degli stivali stiletti o delle decolleté dal richiamo folk. Se invece vogliamo mantenerci davvero sul sobrio ma senza disdegnare questa tendenza moda optiamo per una delle tante tipologie di borse patchwork (anche in versione jeans, pelle, neoprene o uncinetto) presenti sul mercato (shopper, bauletti, tote, hobo e secchielli in un profluvio di modelli e di fantasie) unendola magari ad una stola, una mantella o una sciarpa fantasia per dare un tocco di colore a qualsiasi tipo di outfit.

Insomma dato che la “nostalgia è canaglia” ma scalda il cuore, abbandoniamoci all’abbraccio di questa tecnica così amata ed utilizzata dalle nostre nonne (quando il consumismo era una parola sconosciuta e l’arte del riciclo un’esigenza più che una tendenza) e diamo quindi il via libera alla nostra cretività non solo nell’abbigliamento ma anche fra le mura domestiche comprando, o meglio ancora creando (esistono specifici corsi e perfino un’ Associazione Nazionale Italiana di Patchwork, Quilting e Lavori d’Ago) cuscini, tappeti, tovaglie, coperte e trapunte per circondarci di colore e romanticismo con un tocco retrò caldo e divertente che è però di grande tendenza.

 Laura Corigliano.