LEGGEREZZA PLUMAGE
Quando si parla di piume si parla di leggerezza, impalpabilità, delicatezza, morbidezza e grande femminilità. Da sempre le piume hanno saputo imporsi come elemento di indubbio fascino e seduzione sia nel cinema sia nella moda, risultando essere un evergreen capace di rinnovarsi e riproporsi ciclicamente con nuove interpretazioni ma sempre con lo stesso fascino intrigante e seducente. E anche per questo autunno inverno sulle catwalks dell’Alta Moda esse si sono confermate come trendsetter indiscutibile (Fendi, Giorgio Armani Privé, Valentino, Givenchy, Giambattista Valli, Christian Dior)
Ma l’uso delle piume affonda le proprie radici nell’antichità: in Egitto e in Cina con esse venivano realizzati ventagli, nel Sud e nel Centro America vennero utilizzate già in epoca precolombiana come ornamento di copricapi, oggetti e abiti. Tale modalità venne poi acquisita sia dai Greci che dai Romani diventando successivamente elemento distintivo (assieme alle frange, altra tendenza di questa stagione) dell’abbigliamento degli Indiani d’America. Le piume vennero poi adottate nelle Corti più prestigiose come simbolo di seduzione o di status sociale (da parte degli uomini). Fino ad arrivare a giorni più vicini ai nostri in cui esse divennero vero e proprio oggetto di desiderio e sinonimo di femminilità assoluta: nella Belle Epoque di fine '800, nel cinema e nella danza (indimenticabili gli abiti di Gloria Swanson e Mae West o i peccaminosi boa di struzzo del Charleston anni ’20 – ma molto amati anche dalla “regalissima” Regina Elena del Montenegro). Da sempre apprezzate da grandi stilisti come Romeo Gigli, Krizia e Prada, le piume sono state però largamente utilizzate in modo più strumentale per la produzione di cuscini, piumoni e altri generi di imbottiti per la casa o per il daywear (ad esempio i piumini) proprio grazie alla leggerezza, alla capacità di isolamento termico e alla resistenza all’umidità che le caratterizzano. L’Alta moda però è sogno ed interpretazione e quindi sulle passerelle la leggerezza del plumage torna a recuperare in toto la propria presenza scenica e teatralità, riempiendo gli spazi con delicatezza ma anche forte personalità, morbidezza e ricchezza, colore e tinta unita (dal nero intenso di Karl Lagerfeld e di Alexandre Vauthier al bianco candido e angelico di Jean Paul Gaultier). Piccole e delicatissime o grandi e scenografiche, protagoniste assolute (di pavone, marabù, struzzo, airone, fagiano argenteo, uccelli del paradiso) o in mix & match con pelliccia, strass, fiocchi, chiffon, jersey…Sicuramente perfette per una serata importante e formale su un abito lungo, sono però in grado di conferire un tocco sfizioso anche alla quotidianità un po’ grigia della stagione fredda se utilizzate come ornamento di orli su gonne, maglie, jumpsuit, abiti, pantaloni o giacche e sugli accessori (cappelli, scarpe, borse, orecchini, bracciali e collane) per aggiungere un tocco glamour anche agli outfit più sobri e casual (molto brioso ad esempio è l’abbinamento con il denim, per un uso indicato anche alle più giovani). Molto bello anche il contrasto fra la vaporosità di un soprabito in piume e l’aderenza di un abito a tubino o la morbidezza di una gonna ampia e leggera con un top aderente nella parte superiore. In sostanza: variopinte o in tinta unita unita, piccole e delicate o enormi da angelo metropolitano, l’importante è indossare le nostre personalissime ali per sorvolare con fantasia e di poesia la stagione fredda ormai alle porte.
Laura Corigliano.
T-shirt Pinko con bordo in piume.