METROPOLITAN WESTERN
Quest’inverno l’asfalto delle nostre città, per quanto riguarda la moda, si trasforma e diventa prateria in cui si muovono sicure le nuove cowgirls metropolitane; una delle tendenze forti emerse sulle catwalks di quest’anno è infatti quella western (Fendi, Coach, Etro, Alberta Ferretti, Versace, Hermés, Max Mara, Tod’s). Sicuramente non si tratta di una novità ma di certo è un felice (ciclico) ritorno, all’insegna della libertà, della comodità e anche di una sorta di ammirazione per queste figure tipiche degli Stati Uniti che facevano del contatto con la natura e con il bestiame la propria fonte di sostentamento e anche uno stile di vita che guarda agli spazi aperti e all’immensità degli orizzonti ma anche alla durezza e al coraggio che caratterizzarono lo scontro di civiltà con i Nativi Americani per il possesso del territorio. Una lotta che è stata celebrata dal cinema diventando un vero e proprio genere di enorme successo “il western”, a partire da The Great Train Robbery del 1903 per arrivare a Ombre rosse di John Ford del 1939 - che segna l’inizio dell’epoca d’oro per questa corrente cinematografica caratterizzata anche dall’affermazione di volti cult quali Gary Cooper, John Wayne, Henry Fonda, Robert Mitchum e Glenn Ford (solo per citarne alcuni) - fino al nostro spaghetti-western degli anni ‘60/’70, globalmente riconosciuto sotto la regia di Sergio Leone. Quei tempi sono passati, ma il loro fascino rimane vivo nell’immaginario collettivo e la moda ne sfrutta la potenzialità evocativa riportando sulle passerelle, e nei nostri armadi, capi e dettagli che ci trasportano indietro nel tempo e nello spazio: a cominciare dalle camicie, quelle con le tipiche geometrie western, profilate a contrasto e con i taschini davanti, da portare sopra a gonne (meglio se in suede) e a pantaloni stile country, magari con le maniche arrotolate per un impatto ancora più easy. Immancabili le frange (di cui vi ho parlato in modo più diffuso in un precedente articolo), presenti su giacche, gonne, pantaloni, borse e scarpe in un connubio imprescindibile con lo scamosciato e il cuoio. E se i camperos dalla tipica punta in metallo e i texani lavorati sono l’abbinamento più immediato e naturale per completare un outfit in perfetto stile western, pochi dettagli (ma giusti) riescono a creare collegamenti immediati con questo mondo apparentemente così lontano: sfoggiare una bandana al collo, oppure un gilet in suede, ma anche un cappello a tesa larga, testa di moro o nero, ci rimanderà ad un’immagine precisa di cavalcate sfrenate su terreni arsi dal sole. Non essendo il caso di sfoggiare un cinturone con la pistola e gli speroni, accontentiamoci di una cintura in cuoio con una fibbia rigorosamente evidente, meglio se ovale e lavorata. Sulle spalle un poncho che giochi di sovrapposizione per tenerci caldo e per creare l’effetto avvolgente che i cowboy ben conoscevano per poter affrontare le escursioni termiche della vita all’aria aperta. Ma non dimentichiamo gli accessori più piccoli, perché spesso sono proprio i dettagli a fare la differenza: e quindi via libera ai guanti in pelle, agli ornamenti piumati e ai gioielli con le pietre dure (meglio se turchesi) o con rappresentazioni simboliche (ad esempio gli animali guida). E allora quest’inverno non limitiamo i nostri orizzonti all’interno dei confini urbani ma lasciamo che la mente cavalchi (purtroppo solo metaforicamente) le praterie del selvaggio, affascinante west, sentendoci un po’ Buffalo Bill, un po’ Sioux, un po’ Tex Willer e un po’ Pocahontas ma sempre molto molto wild, cercando di rendere nostro l’aforisma indiano “Vivete dentro le stagioni, nel cuore della vita, in armonia con voi stessi e con la natura”.
Laura Corigliano.
Giacca nera Mangano
Giubbino similpelle Mangano
Camicia di cotone Pinko
Camicia cotone LiuJo
Jeans Skinny Pinko
Gonna in pelle Patrizia Pepe