AND DO YOU SPEAK PATTERN?

DESIGN WEEK 2018: OLTRE I CONFINI DEL FASHION.

Nel cuore della Design Week 2018, Milano porta in scena una mise di ricercate e raffinate abilità progettuali con cui designer emergenti e stilisti affermati propongono innovazioni e giochi di stile nei diversi district della città. Colori e forme inebrianti si impossessano di abiti e accessori, destrutturando e ammorbidendo le decorazioni per un look più minimal all’insegna del Less is More. Le zone di Tortona e Isola in particolare propongono borse e bijoux dal design pulito e  materiali cosiddetti poveri. Al contrario della barocchizzazione attraverso materiali preziosi, i nuovi designer giocano sull’alternanza fra bellezza estetica e utilizzo di sistemi alternativi come forchette, forcine e alluminio. 

Il filo conduttore della week è proprio quello di regalare ai visitatori uniche esperienze che possano conciliare novità e sostenibilità. Non manca di certo la ciliegina sulla torta e il fulcro di quest’anno è senza dubbio l’interazione con la tecnologia sempre più approfondita e rilevante per l’osservazione e l’utilizzo delle esposizioni. La realtà aumentata risulta al primo posto e dalla caccia al tesoro alle mostre di quadri animati, lo smartphone ha preso possesso dei nostri occhi e in diversi stand risulta l’unica modalità di fruizione dei contenuti. La moda e il design seguono il filo dell’innovazione, ma quest’anno hanno saputo volgere lo sguardo anche al passato, ispirandosi a Leonardo Da Vinci e molto altro.

La logica sfuggente e l’inebriazione di nuove forme taggano brand emergenti e i capi saldi della nostra storia del design e, dalla moda all’interior, sia ha uno switch fra gli ambiti di ricerca. Diversi marchi di fashion debuttano nel product design. Pinko presenta in Via Montenapoleone Hanging Garden, un’installazione ambientale dell’artista australiana Mikala Dwyer. Liu Jo veste il Salone del Mobile con una collezione living dal gusto raffinato e contemporaneo. La contaminazione di generi contagia anche Woolrich che in corso Venezia presenta Magical Eye, un progetto di arte, design e fotografie, il tutto ispirato a Carlo Mollino. Zara si affida alla realtà aumentata. Les Copains ospita la mostra collettiva Freestyle. Mangano propone le forme scultoree della linea Diamonds, un progetto luminoso di Slamp che crea un lifestyle con gli abiti white e geometrici del brand.

Nella grande Milano la ripetizione di tematiche e modalità di fruizione hanno creato quasi un pattern, attraverso cui i visitatori hanno saputo e potuto cogliere i codici grafici dell’anno a venire. Ma la vera domanda è: abbiamo vissuto davvero qualcosa di nuovo? Milano è stata teatro di novità o di ambizione verso la ricerca di novità? Se ai tempi furono i Sex Pistols a ideare e anticipare il graphic design colorato di punk rock, nel 2018 siamo riusciti a scovare i nuovi Sex Pistols? I nuovi concept hanno saputo vedere oltre e concepire nuovi pattern di interazione progettuale?